Prevenzione, numeri e oncologia: con la prevenzione mirata in due settori non di nicchia, come il tabagismo e la corretta alimentazione potremmo debellare il 60% dei tumori.

Attualmente, siamo sulla buona strada nella lotta contro il cancro, negli ultimi anni, infatti, la ricerca ha permesso di fare enormi e importanti progressi nella diagnosi e nel trattamento di molti tumori. Talvolta, ci manca quel passo in più che la tecnologia o la ricerca genetica non ci hanno ancora fornito, ma che qualche ricercatore intraprendente, supportato da una Multinazionale Farmaceutica sta già elaborando.

È solo questione di tempo, questo lo sappiamo bene. Tempo e denaro, perché la ricerca nella cura dei tumori, e questo vale un po’ per tutte le malattie che ancora non riusciamo a curare, non è più a “portata di mano”.

Per fare un esempio, si potrebbe paragonare la ricerca della cura dei tumori alla ricerca del petrolio; nell’Ottocento i pozzi di petrolio si trovavano a pochi metri sotto terra, per questo, erano sufficienti  pochi mezzi e tanta buona volontà. Al giorno d’oggi, invece, l’oro nero giace a migliaia di metri nel sottosuolo e portarlo in superficie richiede molto più impegno e molto più denaro.

Lo stesso ragionamento può essere fatto per la ricerca medica: le malattie e le patologie che ancora oggi non siamo in grado di guarire richiedono molte risorse. Abbiamo però modo di sapere molte cose sui tumori, soprattutto sull’origine e la causa.

Per questo, mentre aspettiamo i risultati della ricerca,  fine e costosa, è necessario dedicare più spazio alla prevenzione. Togliendo il fumo di sigaretta elimineremmo il 30-35% dei tumori, mentre con una corretta alimentazione sparirebbe un altro 30% delle malattie neoplastiche: con la prevenzione mirata in due settori non di nicchia riusciremmo a debellare, quindi, il 60% dei tumori.

E si parla di poco, come aumentare la lotta alle sigarette e migliorare l’alimentazione: più frutta, più verdura e meno grassi. Non bisogna dimenticare l’importanza l’attività motoria, infatti, tendiamo a muoverci sempre meno, facciamo lavori che richiedono meno fatica fisica; le macchine  ci stanno dando un grosso aiuto sul lavoro, in cambio dobbiamo muoverci di più.

Tanto si può fare nei settori specifici, per esempio, il vaccino contro il papilloma virus che è la prima causa di cancro alla cervice uterina. Una vaccinazione a tappeto nelle adolescenti potrebbe debellare questo tumore in pochi anni. La vaccinazione contro l’epatite B riuscirebbe, inoltre,  a ridurre drasticamente l’epatocarcinoma. Sui tumori del cavo orale e dell’esofago, invece,  è fondamentale portare avanti la lotta contro l’eccessivo consumo di alcolici, cause primarie nel tumore all’esofago.

Fatte le somme, siamo arrivati a circa l’ottanta percento dei tumori. Sicuramente un bel risultato, e tutto questo solo con la prevenzione, quella primaria che non cerca la malattia quando è piccola ma ne impedisce il verificarsi. Prevenire è meglio che curare.

Dott. Giuseppe Franco Girelli

Membro del Consiglio Direttivo LILT Biella